
Progetto di Educazione Scientifica ESCAC 2024/2025
Il progetto ESCAC – Educazione Scientifica per una Cittadinanza Attiva e Consapevole ha come obiettivo principale proprio quello di coinvolgere ed educare i giovani al variegato mondo delle scienze, in maniera attiva e partecipata, attraverso una collaborazione tra realtà museale e istituzione scolastica.
Ideato e realizzato dal Sistema Museale Universitario Senese (SIMUS) e dalla Fondazione Musei Senesi, il progetto propone percorsi a carattere divulgativo/educativo e di orientamento agli studi universitari, a cura del personale che opera nei musei.
I musei mettono infatti a disposizione il proprio personale, docente e tecnico, per co-progettare i laboratori insieme con gli insegnanti delle discipline coinvolte.
La classe 3B del nostro Liceo Artistico “Duccio di Buoninsegna” ha aderito al progetto con il tema “La malattia rende diversi agli occhi della società” presso il Museo di Strumentaria Medica.
La malattia è spesso usata per dare forza ai valori della classe dominante e emarginare quanti non sono allineati a tali principi, creando stigmi e causando isolamento sociale.
La camicia di forza è il simbolo che introduce alla malattia mentale e che la nostra classe 3B del Liceo Artistico ha usato come spunto per raccontare storie reali come quella di Thipoyd Mary e il suo internamento in manicomio perché portatrice sana e involontaria nella trasmissione del tifo; per denunciare come attraverso una metaforica camicia indossata, le persone etichettate diventino invisibili alla società.
La camicia di Flowerillness combatte con le nuvole mostruose dell’instabilità mentale mentre i fiori riportano stabilità sotto gli occhi dei medici. Nella camicia di forza e pace interiore, la costrizione si può annullare solo attraverso la libertà dello spirito.
Il progetto di Scribano affronta attraverso la camicia nera del fascismo lo stigma ideologico creato dalla società; Nardi usa la camicia hawaiana a fiori segno di libertà estiva, costretta dalle catene dell’inverno; Parri affronta la divergenza attraverso la leggerezza nel fronte della camicia e la pazzia e la malattia nel retro. Bejto seleziona fiori velenosi e rami spinosi dal giardino per deporli su una camicia bianca che ricorda la camicia di forza, attraverso personaggi immaginari dei fumetti come Pamela Lillian Isley botanica ecoterrorista che controlla la movimentazione delle piante; Lipira usa ancora il fumetto de La sposa cadavere, che legata da una camicia di forza si libera e dissolve in farfalla.
Squillace, Cantagalli e Pisapia prendono spunto dal mondo della moda: un corpetto troppo stretto che costringe e contrasta con la camicia ampia e libera; Mallardo redige una diagnosi della malattia d’instabilità emotiva attraverso una camicia con uno strappo composto di fili intrecciati che rappresentano l’autolesionismo insieme agli squarci del retro della camicia.
Nigi rappresenta l’anoressia evidenziando le costole e la magrezza con un buco posto centralmente nella camicia, all’altezza dello stomaco;
Libertà e costrizione nel lavoro di Zardini che attinge dal mondo animale, il cervo rappresenta la libertà della natura, ma la camicia appoggiata sopra i palchi, la costrizione.
Milia attraverso un filo rosso sulla camicia rappresenta i diversi aspetti della malattia mentale.







